Li vedete negli spot televisivi e vi chiedete come sarebbe possederne uno? Lo avete visto in azione a casa di un amico e ne siete rimasti affascinati? Siete dei fan sfegatati di ogni innovazione tecnologica e questa è la prima rivoluzione, dopo il PC e lo smartphone, che vi fa davvero leccare i baffi come non accadeva da tempo? Se, come noi, vi riferite agli altoparlanti intelligenti, allora siete atterrati sulla pagina giusta! Vediamo insieme, partendo dalle basi, come approcciarsi a questo acquisto così importante e cerchiamo di comprenderne il funzionamento per sfruttarne le potenzialità a 360 gradi.
Cos’è un altoparlante intelligente?
Partiamo dalla constatazione che si tratta, per l’appunto di altoparlanti, che se volete sembrare più fighi potete chiamare speaker, pur sapendo che si tratta comunque della stessa cosa.
Sì, perchè a questi altoparlanti intelligenti, per poter interagire con voi, è stata attribuita una voce femminile, e se a questa sommiamo anche l’effetto “umanizzante” creato da un nome gentile e moderno come “Alexa”, ne risulta che questi altoparlanti ci sembreranno dotati di una personalità femminile.
Potremo parlare in questa pagina per intero (e probabilmente nelle prossime dieci) sul fatto che, sottilmente e quasi senza che ce ne accorgiamo, al concetto di “assistente” o “aiutante” venga collegata una identità, seppur virtuale, femminile… Ma non è sicuramente questo il contesto in cui concentrarci su questi problemi e non è nemmeno lo scopo di questo articolo. Andiamo avanti allora prendendo come assunto che, nel caso in cui abbiamo una curiosità da soddisfare oppure abbiamo bisogno di qualcuno a cui chiedere una mano per le attività quotidiane nella nostra vita domestica, ascoltare una voce femminile ha di sicuro un effetto… “rassicurante”.
Cos’è la domotica?
Pare che i primi ad utilizzare il termine domotica siano stati i francesi, ideando la composizione domotique con l’unione di informatique e della parola latina domus, che indica le nostre abitazioni private con un senso di fastosità ma anche di intoccabile e austera riservatezza.
Facciamo insieme una serie di osservazioni conseguenti a questa informazione di base.
- La domotica nasce fondamentalmente come metodo per abbattere i consumi energetici. Pensiamo soltanto a quanto potremmo risparmiare in termini di energia se il sistema di riscaldamento invernale o quello, viceversa, di condizionamento estivo fossero, dunque, in grado di “autovalutarsi”, incrociando i dati della temperatura interna rilevata, e accendendosi solo fino all’ottimale raggiungimento di una temperatura ideale che abbiamo precedentemente impostato. Stesso discorso per l’illuminazione, la cui potenza può essere regolata in modo da integrare quella proveniente dall’ambiente esterno senza sprechi.
- Va da sé, tuttavia, che noi umani nasciamo pigroni. Non appena intravediamo la possibilità di demandare qualche noiosa incombenza quotidiana, lo faccciamo volentieri. La domotica, oggi come oggi, si sta dirigendo verso l’obiettivo di coniugare e di allacciare insieme due istanze: la necessità del ridimensionamento del fabbisogno energetico e la possibilità di automatizzare – o, se vogliamo, di “robotizzare” – alcuni accorgimenti che di solito prendiamo nelle nostre abitazioni. Perciò, domotica sarà la possibilità di accedere al sistema di controllo integrale della nostra abitazione dal PC che ci portiamo al lavoro o addirittura dallo smartphone; domotica sarà l’opportunità di interagire con questo sistema da remoto, cioè quando noi in casa non ci siamo: facendo partire la lavatrice o l’asciugatrice in modo che, quando rientriamo, ci facciano trovare il loro lavoro terminato; facendo accendere le luci esterne in modo che non torniamo nel buio assoluto; ordinando l’accesione del riscaldamento o dell’aria condizionata, dell’impianto di irrigazione nel giardino e addirittura la discesa dei croccantini nella ciotola di Fido.
- Insomma, un sogno. Solo che purtroppo la magia non esiste. Ma la domotica ci si avvicina parecchio. Ci basta un’ultima tesserina per completare un tale quadro idilliaco: per dotarsi di un impianto di questo tipo, è ovvio che ogni singolo elettrodomestico o sistema al servizio della nostra casa debba essere progettato per essere inserito in questa rete locale di telecomunicazione. Dunque il costo può essere un tantino elevato. Ma una volta che il sistema è funzionante, in tutta la nostra casa o anche solo in una determinata funzione, ecco che arriva Alexa.
Come può aiutarci “Alexa”?
Adesso sicuramente vi risulterà più facile comprendere come utilizzare un altoparlante intelligente in una casa che “risponde”, letteralmente, ai vostri comandi… L’altoparlante intelligente, di qualunque marca sia, ascolterà i comandi impartiti dalla vostra voce e vi aiuterà:
- a interagire con i sistemi di domotica, per esempio calando l’intensità delle luci, abbassando o alzando la temperatura interna, avviando i sistemi di home entertainment…
- ma anche se non siete dotati di un apparato di domotica, all’altoparlante potrete chiedere, come si anticipava in principio, di cercare contenuti sul web, accendendo anche, per esempio, alla musica in streaming, ai servizi di monitaraggio del meteo o del traffico, o a qualunque pagina web che possa contenere le informazioni che le avrete chiesto di cercare, persino ai negozi online;
Nei prossimi articoli analizzeremo meglio nei dettagli le infinite possibilità di utilizzo di questi gioiellini di informatica e tecnologia.